Uno squarcio della processione |
Il secolare programma delle celebrazioni religiose del mese di Maggio ha inizio con "le novene" in onore del Santo: queste sono nove giornate di preghiera in onore del Santo svolte in Chiesa. All'alba del giorno 11 il suono dei tamburi annuncia l'imminente uscita del Santo; pochi minuti prima delle ore 7,00 l'antico Stendardo, in seta e ricamato in oro, realizzato nel 1902 dai liminesi residenti negli Stati Uniti, esce dalla Chiesa ed inizia a percorrere il cammino processionale. Alle sette in punto, allo scoppio dello sparo a colpo di cannone, il Simulacro parte da Limina per essere portato con corsa sostenuta alla localita' Passo Murazzo. Fino a quando non era stata costruita la strada provinciale che collega l'abitato di Limina con la costa, il percorso utilizzato era quello dell'antica strada mulattiera che arrivava proprio nell'area antistante la Chiesa.
Al Murazzo , Contrada sita a 6 km dell'abitato, sorge una Chiesa-Santuario che ricorda il passaggio del Santo in tale localita' ed e' meta continua di pellegrini e visitatori; in tale luogo si svolge anche da tempi antichi, almeno dal XIX secolo, l'antica fiera, mercato di primordiale importanza per tutto il comprensorio essendo il primo della stagione primaverile e precedente l'altra antica fiera della Valle d'Agro': quella di San Pietro e Paolo che si svolge nel mese di Giugno. Sempre al Murazzo, oggi come in passato, ha luogo, fin dalla sera del giorno 10, la vendita di carne di castrato cotta al forno ("a carni 'nfurnata"), specialita' questa che da sempre viene preparata in occasione di ricorrenze religiose di particolare importanza. Percorso il tragitto di 6 km che separano Limina da Passo Murazzo, il Simulacro arriva nella piccola Chiesa-Santuario, posta sul letto del Torrente Caprinaro, seguito da una immensa folla di fedeli, alcuni scalzi in segno di devozione per un voto o per grazia ricevuta; qui vengono celebrate piu' Messe mentre i pellegrini visitano il Santo portando offerte e pregando. Alle ore 16,00 la vara viene riportata al paese sia a spalla che con l'aiuto del carrello che molte volte viene spinto da donne e ragazzi; dopo una serie di giri per le vie interne dell'abitato e con l'ultima sosta nel Sagrato della Chiesa, si conclude il primo giorno di festa. All'indomani - 12 Maggio (data che ricorda la morte del Santo) -, in prima mattinata, il suono dei tamburi e le note del locale Corpo Musicale annunciano per le vie del paese il giorno di festa; anticamente nella mattinata ed oggi nel pomeriggio, viene svolta la solenne processione. Fino alla fine degli anni '40, nel pomeriggio del giorno 12 veniva svolta la prima parte della "ddutta" , chiamata comunemente "lotta" ma che dovrebbe definirsi piu' giustamente "giocarellare con il Santo"; questa era una vera e propria gara che si svolgeva con il Simulacro da parte di due fazioni composte da artigiani -"i mastri" - e pastori - "i picurara"- .
Per l'occasione veniva utilizzato un apposito fercolo di dimensioni inferiori a quello impiegato normalmente, realizzato in legno decorato con bordi rivestiti con lamine metalliche. Dopo giorno 12, l'Ottava rappresenta un appuntamento di estrema sacralita' nei festeggiamenti liminesi: in mattinata ha luogo la Processione per le vie del paese mentre nel pomeriggio si svolge la "rievocazione dei miracoli": il Santo viene portato fuori dal centro abitato sul Monte Calvario e sul Monte Durbi per rientrare in serata in Chiesa dopo i tradizionali fuochi pirotecnici di chiusura. La partenza verso Monte Calvario avviene alle ore 17,00 dalla Chiesa Madre di Limina quando lo sparo a colpo di cannone da il via alla manifestazione. Il fercolo esce a velocita' sostenuta e si incammina attraversando i quartieri di "Zomunu", "Santa Caterina", "u Chianu", "u Puntali", "a Purtedda", "a 'nchianata du Carvariu". Arrivati sulla vetta del Monte Calvario un interminabile sparo di bombe pirotecniche saluta l'arrivo della Vara. Percorso tutto il tratto collinare, e dopo aver eseguito i balletti ed i giri su se' stesso, il Simulacro viene riportato sulla strada provinciale dopo aver percorso la ripida discesa. Dopo diversi giri ed un velocissimo passaggio da piazza Marconi il corteo si dirige verso Contrada Durbi dove la Vara fa i tradizionali giri e la consueta sosta davanti l'edicola religiosa dei fratelli Fallone. Ritornati in paese e dopo aver percorso alcuni vicoli, la manifestazione si e' concentrata in piazza Marconi dove vengono svolti velocemente i caratteristici giri e l'andata avanti ed indietro che rievocano la lotta del Santo contro gli spiriti maligni. Il rientro in Chiesa e lo sparo dei fuochi pirotecnici di chiusura, concludono i Solenni festeggiamenti del mese di Maggio. Nel periodo estivo, in onore degli emigrati che rientrano in paese, si svolge nel pomeriggio del 16 Agosto una Solenne Processione in onore del Santo. Il culto per San Filippo d'Agira viene mantenuto vivo dalla numerosa comunita' liminese residente all'estero. Negli Stati Uniti d'America il culto viene ricordato fin dal XIX secolo grazie ai nostri primi imigranti; nel 1904 viene fondata la "Congregazione di San Filippo Liminese" e nel 1993, i soci e amici della Societa' Liminese d'America hanno realizzato nella citta' di New York un Simulacro del Santo che viene conservato nelle grotte della "Scala Sancta" adiacenti alla Chiesa di Santa Lucia nel Bronx. Ogni anno, nel mese di maggio, viene organizzata una solenne processione. In Venezuela, la numerosa comunita' liminese attribuisce al Santo di averla protetta durante il terremoto che aveva colpito la citta' di Caracas nel 1967; nel 1974 costruiscono un Simulacro indentico a quello di Limina ed ogni anno viene celebrata la festa in suo onore con grandiosi e maestosi festeggiamenti. Nel giugno 1999, i festeggiamenti di Caracas (dove ricorre il XXV Anniversario) e quelli di New York, verranno allietati dal Corpo Musicale "Vincenzo Bellini" di Limina. Anche la comunita' liminese residente nella citta' di Sydney, in Australia, ricorda ogni mese di Maggio a San Filippo d'Agira.