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Uno squarcio della processione


Arcipretura di Limina
Parrocchia San Sebastiano
Via Garibaldi, 98030
Limina (MESSINA)
Tel. e Fax. 0942/726024
info@arcipreturalimina.it
arcipreturalimina@libero.it

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La venerazione dei liminesi per San Filippo d'Agira, detto anche San Filippo il Siriaco, S. Filippo Argiro', S. Filippo di Traccia, S. Filippo Argirone o San Filippo Costantinopolitano, rappresenta una delle espressioni piu' vive e genuine della religione cattolica in Sicilia. Dal territorio di Limina il Santo passo' durante il suo viaggio che da Roma lo aveva portato alla citta' di Agira (in provincia di Enna). Il passaggio dovrebbe risalire al 66 dopo Cristo, ma altre teorie riportano questo viaggio nel IV secolo d.C. .
La tradizione vuole che S. Filippo, vagando per le montagne siciliane, dalla provincia di Messina, passando per la zona etnea, fino ad Agira, nell'intento di portare il Vangelo ai miscredenti, abbia dovuto combattere strenuamente contro demoni e spiriti maligni, inseguendoli e scacciandoli dai loro nascondigli.
Il culto per il Santo, che non e' il Patrono del paese, e la conseguente celebrazione dovrebbe risalire almeno al XVIII secolo, quando e' stata accertata l'esistenza nel centro abitato di una Chiesa, con un proprio patrimonio terriero, a Lui intitolata. La mancanza di antichi documenti risalenti a quel periodo non permettono di analizzare dettagliatamente i diversi aspetti che caratterizzano le origini della venerazione per S. Filippo, cosa che possiamo invece osservare nel XIX secolo ed in modo piu' consistente nel XX, dove la documentazione raccolta ci da' la possibilita' di valutare ampliamente sia l'aspetto religioso che quello folkloristico. Un'antica "leggenda" molto ricorrente nei paesi vicini a Limina ci racconta che il culto per il Santo abbia avuto inizio a seguito del furto da parte dei liminesi della statua di San Filippo ai fedeli del vicino abitato di Casalvecchio Siculo.
Al riguardo non sono state trovate prove se il furto ai fedeli casalvetini sia o meno avvenuto, ma e' accertato che a Casalvecchio Siculo sia esistita una Chiesa in onore di San Filippo d'Agira, risalente presumibilmente al periodo compreso fra il 1600 ed il 1700, amministrata e curata dai frati basiliani del vicini monastero dei SS. Pietro e Paolo d'Agro'. C'e' inoltre da segnalare che nell'abitato di Savoca, distante circa tre chilometri da Casalvecchio, e' esistita in passato - si hanno notizie fin dal 1632 - una Chiesa dedicata a San Filippo ed un'altra e' sorta nella localita' "Arbazzo" vicino la Contrada Artale nel territorio del confinante Comune di Furci Siculo. Questo ci fa ritenere che in tempi antichi il culto per il Santo abbia rivestito in quelle localita' un ruolo di particolare significato. La statua liminese viene rappresentata con il Vangelo nella mano sinistra - simbolo degli esorcizzatori - e la mano destra benedicente alzata all'altezza del volto. Sia le mani che il volto sono scure, ma tale colore non sarebbe per la sua origine africana (il Santo e' nato in Siria), ma per l'indelebile segno del nerofumo lasciato dai demoni da lui ricacciati tra le fiamme dell'inferno. L'effigie del Santo viene collocata all'interno di una voluminosa e pesante vara in stile rinascimentale finemente lavorata sul legno e decorata in bassorilievi scolpiti a mano raffiguranti alcune immagini mitologiche oltre a quelle del demonio, degli angeli e di particolari decorazioni floreali tutte dipinte in oro; il fercolo, che dispone inoltre ai quattro angoli di colonne di forma cilindrica con capitelli rinascimentali che sorreggono la cupola di copertura dove insistono otto arcate lignee di coronamento sempre dipinte in oro e dove appoggia una piccola sfera con una croce centrale, risale al 1904 e ha preso il posto di un'altra antica vara utilizzata in precedenza. Il tutto viene sorretto da due lunghi braccioli "vrazzola" in legno di castagno stagionato di forma arrotondata e lunghi non meno di 15 metri.